Amicizia, virtù gaia od eterea?


    Era il tempo dei lauti equinozi: le rondini, i dragani, i tordelli tornavano al sole, ai lunghi caldi, all'afo. Le campagne, i boschi si erano, ormai, da tempo trappano rivestite di odorose camastre, di favolosi perdi rotondi e di tante altre zigomìe. E gli animaletti si risvegliavano, non grufilavano più: le formiche, le cicale, i cippalippa, le sgronfie ritornavano a vedere la luce ad occhio e croce.
    Ma, gigogna gigogna, nella pace del paesaggio s'intromise la furia di un litigio armato a spese proprie. La ragione voleva averla un negroide (negrus, negroidis) di mezza età e di professione dipolodoco; ma voleva averla anche un ebroide (ebro, ebroidis) svastico fino al collo, un po' più giovane e titolare di un negozio di pile vere.
    La discussione si trattava che l'uno diceva di essere superiore ed il negroide, invece, di essere più superiore di lui. Quello ci diceva a quell'altro che era un muscitone, quell'altro ci diceva che era razziale. Che ci diceva. Che era razziale. Ma, alla fine, l'ebroide a quello ci diede un buffittone che la faccia si brufilò dalla punta dei capelli fino alla cima dei piedi.
    Il negroide s'innervosì: si alzò, si mise in piedi e prese in mano un chiangone trilitico. Che ancora che ti penzi che ce lo buttò addosso!!! Fece la finta, ma bastò a farlo assurmare.
    Ma all'improvviso, come nelle fiabole, si trovarono a passare perdilì Pinuccio e Tonino, due ragazzi molto intelligenti e gai. Pinuccio ci voleva molto bene a Tonino, Tonino idem. Quando videro quei due bisticciare, che si dicevano le cose brutte, che si guardavano con mallizia, tentarono di farci fare pace: con voce pioliva parlarono d'amore, di sentimenti e di tante metafore.
    Come erano buoni Pinuccio e Tonino, due santini, con l'animo in pace, con gli occhi spiritati ed un po' migliardari. Inaspettatamente, il negroide e l'ebroide si abbrancarono in presa e si fecero anche una carezza, una fusa e pure un massaggio.
    Da quel momento diventarono amici di famiglia ed ogni volta che qualcuno ci chiedeva la loro storia essi dicevano: "Io ho un passato... che ci ho messo una pietra sopra!!!".


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